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26 dicembre 2005

Guidare e pensare... thanks music!



Guido piano.

Guido piano, e ho qualcosa dentro il cuore… che mistero, non so neanche dove andare…


Non male! Fabio Concato accompagna il mio quotidiano tragitto sulla 131, ci voleva proprio!131, One three one, uno tre uno… sembra una bibita!Eccolo là! “Attaccato al paraurti 2, la vendetta!” Ma è pazzo? Non li sopporto più! Ti arrivano alle spalle a centosessanta e lampeggiano ritmicamente i fari per chiedere strada… e guai se non ti sposti perché ti s’incollano addosso mettendoti l’ansia. E dire che basterebbe una frenatina da quattro soldi… e vedi che disastro. Ma no, quello non riflette: ha la Jaguar lui, figurati! E se non ha la Jaguar ma la Fiesta è lo stesso: c’è sempre un cretino che chiede strada in questo modo osceno. È proprio vero che la madre degli imbecilli è sempre incinta! Passa, passa… spero di non vederti schiantato da qualche parte. Delinquente!


Lei mi aspetta… si potrebbe preoccupare… meno male che c’è Concato!


E quell’altro? Fammi vedere un pochino… centodieci chilometri all’ora! Non male per un camion da 40 tonnellate! Pensa se decide di frenare all’improvviso. Ma no! Lui questo problema non se lo mette proprio… fino a quando non succederà! Poi invocherà la solita storia che è stata “una tremenda fatalità”. Dillo alla moglie di quel povero Cristo che hai ridotto a pezzi… Ma la POLIZIA dov’è quando questi assassini sono in giro? Che poi… che c’entrano loro? Il mestiere lo fanno. Non possono essere ovunque, purtroppo. Sono questi che sono furbi o almeno credono di esserlo.


Peccato che qui vicino non c’è il mare…


In compenso c’è la pioggia. Fantastico questo nuovo asfalto. Accidenti m’avete fatto scoppiare il fegato per mesi con tutti questi lavori in corso, corsie uniche, code di chilometri… però ne valeva proprio la pena! Rumorosetto ma efficace. Guarda là! Non si solleva uno spruzzo, non si vede una pozza a pagarla oro… fantastico! Sembra quasi non piova… Eh! Questa volta mi sento sicuro davvero. Mi sa proprio che dovranno fare in modo di completare tutta la mia “one three one” con questo metodo.


Guido piano…che mistero dopo il ponte…cambia il mondo…


Ma quale ponte? Son trent’anni che faccio questo maledetto incrocio a raso e il ponte non lo vedo ancora. Se facessero questo benedetto cavalcavia… ma che aspettano? Dimmi tu: costretto a rallentare fino a cinquanta chilometri all’ora per un incrocio a raso che non dovrebbe esistere, perché è un invito a morire. Ma no! Non si vede ancora! E c’è pure il rischio che domani mi mettano le mani in tasca per farmi pagare il pedaggio autostradale. Magari! Che ci provino. Che ci provino pure… ogni tanto si svegliano… che tornino a dormire.Cambiamo canale, vah! Facciamoci un po’ di compagnia con qualche voce amica. Questa no, questa neppure, questa neanche… e che diamine! Ma che gli prende a questi pazzi scatenati? Ma è possibile che sanno trasmettere solo discomusic? TUM TUM TUM TUM TUM…Ma quando lo capiranno che la radio oggi esiste soprattutto perché è l’unica compagnia per gli automobilisti? Ho bisogno di compagnia non di ritmo scatenato… a ballare ci andiamo sabato.E allora spengo!
Ogni giorno questi ed altri pensieri accompagnano il nostro tragitto. Spesso, durante il viaggio, lo spettacolo di un tramonto o i colori dell’alba ci ricordano che Dio esiste. Altre volte il grigiore delle giornate uggiose ci spinge ad accelerare per arrivare prima. E sbagliamo.La “One Three One” la percorriamo per lavoro, svago, necessità… non per morire, non per dare la morte. Domani cerchiamo di ricordarcelo tutti. Perché a casa c’è qualcuno che ci aspetta.


Lei mi aspetta… si potrebbe preoccupare…







Mi ritorni in mente...

Le autoradio moderne hanno una funzione strepitosa che chiamano autoscan. Bella cosa. Tu schiacci un tasto e automaticamente la sintonia si sposta alla ricerca di nuove frequenze, di nuove stazioni radio. Tu devi solo attendere. Ascolti qualche secondo quelle che trova e se non confermi di volerla continuare ad ascoltare ecco che ricomincia la ricerca. Intanto ti concentri sulla guida e non ti distrai. Tecnologia al servizio della sicurezza stradale. Sicurezza che aumenta quando puoi contare sui comandi al volante.
E allora usiamolo! Vai…
Accidenti che freddo... alla fine è arrivato! Pioggia e freddo.
Bruncu Spina imbiancato e Campidano "cancarato" ( intirizzito) dal freddo! E va beh! Ma io, caro freddo, ti frego... anzi: ti schiaccio! ...grazie a questo bel bottoncino che comanda il condizionatore d'aria. Tu lo schiacci, ...e io ti schiaccio!, e la mia vita cambia. Che gran bella invenzione! Vivi alla grande amico, goditi il meglio della vita!

(Pooh) Dammi solo un minuto...

...già: mi basta un solo minutino un soffio di fiato... Un attimo ancora... E sarà tutta un'altra storia. La mia storia, non certo quella di mio padre... o di nonno! Una storia fatta d’auto comode e veloci, di sicurezza e di qualche benefit aggiuntivo come l'aria condizionata.
Mi chiedo come facevano a viaggiare con un freddo così: c'è da morire!
E dire che la one three one papà l’ha percorsa su e giù per anni in moto...
La one three one, la Carlo Felice... La 131! Bah!

(Battisti) Si viaggiare...

Papà aveva una motocicletta che assecondava la sua giovanile esuberanza sportiva, una Bianchi 150 sport, e si faceva la Carlo Felice ogni fine settimana per andare a trovare mamma, a Norbello! Pioggia o vento, sole o freddo lui partiva. C'era una missione da compiere: un giorno grazie a lui, grazie a questi viaggi, qualcuno avrebbe potuto leggere questi miei pensieri... scusate se è poco!

(Formula tre) Ah l'amore questo folle sentimento che...

Giubbotto in pelle pregiata, caschetto (anche lui in pelle) con prese d'aria per le orecchie, realizzate con borchie in ottone, occhialoni antivento sorretti da un elastico che, dietro la nuca, veniva bloccato da un occhiello munito di "bottone automatico" (li chiamavano così) di sicurezza, guanti, sciarpa... praticamente Francesco Baracca in tenuta di volo!
No, no! Molto meglio così...
Ahhh! Il tiepido calore che t'arriva ai piedi...

(Bennato) Quanta fretta ma dove corri...

Poi non parliamo della strada! Anzi no: definiamolo percorso, è più corretto. Eri obbligato ad entrare in tutti i paesi attraversati da questa lunghissima e unica arteria stradale che collegava Cagliari a Sassari. Per questo fatto la strada principale di quei paesi ancora oggi si chiama Via Carlo Felice. Viaggi interminabili e chili di stanchezza.
Ma siamo pazzi? Certo non sarà una vera autostrada ma almeno ora ad Oristano ci arrivo in un'ora, non in tre... incidenti stradali permettendo, limiti di velocità permettendo, incroci a raso permettendo, posti di blocco permettendo, condizioni meteo permettendo, rifacimento dei manti stradali permettendo....

(Baglioni) Io ti odio, ti odio, ti odio...





Finché la barca va...

Domenica mattina. Avrei voglia di riposare di più, ma ho pianificato una bella gita con lo scopo di cercare funghi. Le piogge recenti m’incoraggiano a sacrificare il sonno pur di sfruttare la possibilità di portarne a casa qualcuno. Si tratta di percorrere qualche chilometro di "one three one" prima di regalarmi alcune ora di salutari passeggiate tra i fitti boschi... E se funghi non dovessi trovarne? Pazienza: avrò respirato aria salubre e fatto, finalmente, un pochino di moto.
Cestini, coltelli, una busta di plastica per le bacche di mirto, scarponi, una bottiglia d'acqua, una merendina: ho preso tutto! L'aria mattutina è frizzante e il motore della mia auto risponde al primo invito. Indosso le cinture di sicurezza e l'auricolare per il "cellulare", regolo il sedile di guida e sintonizzo l'autoradio su un canale musicale. Ok! Si parte!
Ahh... la 131 di domenica si percorre meglio. Traffico più snello, assenza di mezzi pesanti. Una passeggiata!

( Lucio Battisti ) Luci... Ahh! Luci... Ahh!

Accidenti è vero: le luci! Per l'ennesima volta non ho acceso i fari! Meno male che ho acceso la radio, meno male che c'è Battisti... Che rottura però! Se mi avessero beccato oltre la multa mi avrebbero addebitato qualche punto sulla patente. Sai che gioia! No… no, non mi abituerò mai! Forse sarebbe stato meglio obbligare l'accensione dei fari anche in città. Non capisco per quale ragione hanno distinto le cose. Mah, chi ci capisce più qualcosa? Io tutta questa sicurezza in più non riesco proprio a vederla, neanche sforzandomi.

( Renato Zero ) Il triangolo no!... Non lo avevo considerato...

...e quello che fa? Andiamo bene! Andiamo a tema con Renato Zero, proprio! Ma tu guarda: non ha posizionato il triangolo per segnalare che è rimasto in panne e non indossa neppure il giubbino catarifrangente previsto per legge. E neppure la signora che è scesa dalla macchina lo indossa! E io che mi ponevo il problema della mia incuria. Come si può, dico io, dimenticare di posizionare il triangolo... Passino i giubbini: è una disposizione di legge troppo recente, ma il triangolo! Il triangolo no!

( Nico Fico ) Togo, sei proprio troppo togo...

Questo invece dev'essere allievo di Nico Fico, bontà sua! Un fuoristrada da 90.000 euro con gommone da 30.000 euro su carrello a doppio asse da 13.000 euro che sorpassa a 130 all’ora! Eh si! Sei proprio troppo togo…come dice la canzone. Casomai dovesse succedere qualcosa ci metteremo il problema al momento, NEVVERO? Per ora godiamoci il piacere del successo economico personale (beato te!) e, soprattutto, facciamolo notare. Spero che ti becchi una pattuglia e che ti faccia rimpiangere d’essere uscito di casa…

( Orietta Berti ) Finchè la barca va… tu non remare…

Ecco! Appunto. Il teorema su cui hanno costruito “l’italiano dell’italietta”. Che necessità c’è di seguire le regole? Fin quando mi va bene ci do che ci do! E lui che fa? Ci da che ci da! Ma non mi voglio inquietare. Voglio rilassarmi, semmai… mi aspettano i miei funghi e non vedo l’ora di arrivare, parcheggiare e di mettermi alla Ricerca del Fungo Perduto… perché, se mi va bene, vedrai che cenetta questa sera! Si tratta di pazientare ancora un pochino e poi di non farsi venire l’ulcera per tutti quei bossoli che quelli che si professano “cacciatori veri”, quelli che dicono d’amare e rispettare la natura, mi faranno trovare, come souvenir, tra un arbusto e l’altro. Se va bene tre bellissimi bossoli a metro quadro, in tutto il loro splendore fatto di plastica e ottone! Ma non preoccupiamoci oltre: tanto entro i prossimi duecento anni la natura li avrà assorbiti ed eliminati per sempre. Che costerebbe, dico io, portarsi dietro una busta per raccoglierli e poi gettarli nel bidone della spazzatura?

( Loredana Bertè ) Non sono una signora!... Ma una per cui la guerra non è mai finita…

Probabilmente è questo il problema: non è da azione da vero uomo. Eh già: Non siete signore! I veri uomini non fanno le pulizie neanche tra i monti, anzi: neanche morti! Però… però… se rimborsassero qualche cent a bossolo si risolverebbe qualcosa? Già me li vedo in fila per riscuotere ma, soprattutto, mi vedo felice tra i monti senza quella sozzeria davanti agli occhi. Che bel vantaggio per la natura. Che passo avanti per l’ Homine Cassadori…
Siamo arrivati vah! Parcheggiamo e andiamo a passeggiare tra i monti. Oh oh!Le ultime parole famose: neanche parcheggiato e loro sono lì, per terra, in tutto il loro splendore: “La rivincita dei bossoli 4: siamo tornati!”.
Fammi spegnere l’autoradio, vah!

( Claudio Baglioni ) Passerotto non andare via…

Macchè non andare via! Scappa proprio e mollali al loro destino… che forse ci guadagniamo tutti!



Gianni Piludu